Per molto tempo, fino agli anni ’70, l’attività didattica della scuola di musica di Orvieto fu gestita dalla banda cittadina. Questa si occupava dell’insegnamento di tutti gli strumenti, non soltanto di quelli a fiato. Ricordiamo ad esempio che il grande maestro Dario Duranti, direttore della Banda e fine compositore, insegnava anche strumenti classici a titolo gratuito. Il maestro Marino Mancinelli, fratello maggiore di Luigi, è stato il primo direttore dell’Istituto Musicale della città di Orvieto. Alla fine dell’Ottocento essa coinvolgeva la Scuola di Musica, le orchestre del Duomo e del Teatro e la Banda cittadina.
La nascita della scuola di musica di Orvieto
Alla fine degli anni ’70 il “Progetto Orvieto” rappresentò una complessa azione di risanamento, valorizzazione e riqualificazione della rupe. Furono in primo luogo attuati interventi di messa in sicurezza per il consolidamento del territorio. Il progetto però prevedeva anche il restauro e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico del centro. L’obiettivo era rivitalizzare culturalmente tutta la città. Fu sulla scia di questo fermento culturale che Adriano Casasole, uomo di politica e cultura, pensò di istituire la scuola di musica di Orvieto. Lo fece insieme ad altre importanti figure, tra le quali l’ex direttore Nello Catarcia, organista del Duomo. L’idea era quella di creare una scuola che non avesse solo una funzione didattica, ma che fosse un luogo di condivisione dove tutti, indistintamente dalle possibilità economiche, potessero accedere all’insegnamento musicale.
Un luogo di condivisione
La sede storica, dove nel 1979 cominciarono i primi corsi, era in Via Pecorelli. Attualmente invece i locali della scuola di musica di Orvieto sono in Via Roma. La denominazione Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” avvenne nei primi anni 2000. L’assessore alla cultura Giuseppe Della Fina volle intitolarla all’uomo che tanto aveva amato la propria città. Importante punto di riferimento e di diffusione della cultura musicale tra i giovani, risponde perfettamente ad esigenze di formazione professionale finalizzate al conseguimento di un diploma di conservatorio. Al tempo stesso dà un fondamentale contributo alla vita culturale cittadina. Molti personaggi legati al panorama musicale italiano, e poi internazionale, vi hanno insegnato. Ne citiamo solo alcuni: Giampaolo Ascolese, Massimo Bartoletti e Mauro Verrone. Anche gli allievi che poi ne sono usciti hanno raggiunto importanti traguardi musicali (violinisti, trombettisti, chitarristi, ecc.), compresi gli stessi docenti che oggi tengono i vari corsi.
Orvieto, città della musica
La regista Alice Rohrwacher, cresciuta nell’orvietano, si avvale spesso per le sue colonne sonore della collaborazione degli attuali insegnanti e musicisti. Per fare solo un esempio, è grazie alla “Compagnia de La Panatella” che nasce la canzone Corri Lazzaro, che fa da cornice al suo ultimo film. Insomma questa è una scuola che, superando diversi ostacoli e cercando di soddisfare tutte le richieste che negli ultimi anni si sono venute a creare, dedica ogni sua risorsa all’attività didattica e tanto altro. Tutto ciò grazie a una pianificazione programmata e, soprattutto, alla professionalità e disponibilità dei suoi docenti. Molti allievi si sono diplomati al conservatorio, potendo sempre contare su un’ampia e differenziata scelta di corsi da seguire e sulla possibilità di avere, a loro volta, un ruolo all’interno della scuola. Un modus operandi che rende giustizia alla città che ospita importanti eventi musicali come Umbia Jazz e il Concerto di Pasqua.
Un amore infinito
La scuola dunque, che dall’ottobre del 2014 ha come presidente Gabriele Anselmi, ha un gruppo di lavoro la cui nota dominante resta l’amore per la musica e il dialogo costante con i giovani. Dialogo che ci auguriamo venga alimentato da condizioni favorevoli che premino l’impegno degli insegnanti e tutti coloro che finora hanno sostenuto questa istituzione. Tra i quali la Fondazione della Cassa di Risparmio e il Comune di Orvieto, che è socio fondatore. I saggi di violino che ieri hanno visto impegnati, assieme agli allievi, i maestri Dino Graziani e Riccardo Cambri, hanno concluso questo anno accademico negli spazi del Palazzo del Popolo. Speriamo con tutto il cuore che presto la scuola possa beneficiare di un luogo destinato in maniera definitiva a ogni sua iniziativa.